Sono in missione con la mia Fonte Anonima #2. La Kh’Arve Thi’En, è in rotta di avvicinamento al rendez-vous con la mia fonte e la sua flotta. Il Covert Ops Cloaking Device II è attivo e funzionante. Posterò non appena tornerò al sicuro. A più tardi.
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Da quando ho ultimato il training delle skill per utilizzare correttamente il Covert Ops Cloaking Device II ho passato alcune ore a studiarne (comprendolo, ora) il comportamento. E’ interessante, questo dispositivo ed ora che skill adeguate sono state caricate nel mio cervello, ho una visione più ampia del funzionamento.
In pratica, il dispositivo, crea un campo gravitazionale che curva tutte le onde EM intorno alla nave, rilasciandole dalla parte opposta rispetto a dove sono venute a contatto con il campo. In questo modo ad un osservatore esterno sembra che le onde EM continuino sempre in linea retta. Così è possibile vedere le stelle dietro ad una nave occultata come se la nave non ci fosse, per questo la nave sembra diventare trasparente. Ogni campo di occultamento impedisce ovviamente la fuoriuscita di tutte le forme di energia e di particelle.
Controllando, poi, le specifiche tecniche ed addentrandosi meglio nel dettaglio, vi sono alcuni sottosistemi interessanti, tre in particolare, che rendono possibile questa magia.
I Parificatori dei fase transizionale, per cominciare, bilanciano le emissioni radioattive provenienti dai motori della nave, compresi i sistemi ausiliari di propulsione, come i Microwarpdrive e i Afterburner. Questo è necessario perché la fonte di alimentazione dell’energia deve essere in fase con il dispositivo di occultamento. Se qualunque di questi parificatori si disallinea, o viene danneggiato, potrebbe produrre una distorsione magnetica polarizzata, individuabile dai sensori di un’altra nave.
Altri elementi fondamentali sono gli Emettitori di Compensazione, che dissipano tutte le radiazioni elettromagnetiche e le altre emissioni di energia prodotte dalla nave e dal suo equipaggio fino a confonderle con la radiazione di fondo. Fornire una schermatura per l’intero spettro elettromagnetico costa molta energia, ma è necessario se una nave è nelle dirette vicinanze. In caso contrario, gli emettitori sono in grado di dissipare le radiazioni elettromagnetiche sulla lunghezza d’onda intercettabile dai sensori a lungo raggio, ignorando la lunghezza d’onda specifica dei sensori a corto raggio.
Infine, i Generatori di Campo Distorsionale generano un’emissione coerente di particelle gravimetriche in grado di distorcere lo spazio in modo tale che le radiazioni elettromagnetiche incidenti e le altre forme di energia siano deviate attorno alla nave, facendo così apparire che luce o energia non abbiano mai lasciato la loro traiettoria originale. I generatori sono, ovviamente, sincronizzati tra di loro attraverso un sistema di computer dedicato e sono dotati di sistemi che consentono di adattare il campo di occultamento a diverse situazioni.
Questi sono i principali sistemi presenti all’interno di un dispositivo di occultamento ma vene sono altri, come i Compensatori neutronici (atti a livellare le emissioni secondarie di neutroni, il residuo della propulsione ausiliaria), le Griglie di Pankh (dal nome del loro inventore. In pratica, sono emettitori di micro-bolle di curvatura che servono a compensare lievemente la velocità della luce all’interno del campo di occultamento, sincronizzandola con la velocità della nave) e i Deflettori di Riverbero (sistemi secondari che assolvono allo scopo di deviare eventuali e sporadici spike energetici emessi inavvertitamente dagli Emettitori di Compensazione e di ridirezionarli adeguatamente lungo le direttive di emissione principali).
Insomma, non si può dire che l’occultamento sia una cosa semplice. Tutt’altro. Ed ora che ne comprendo appieno il funzionamento credo di ricavarne un vantaggio tattico. E non può che essere una cosa buona.
Quando la mia fonte mi contatterà, mi troverà pronto. Sì, proprio pronto.
La Kh’Arve Thi’En, ieri sera, ha compiuto il primo volo di test per verificare il corretto funzionamento del nuovo Covert Ops Cloaking Device II. Ebbene, tutto ha funzionato all’interno dei normali parametri nominali di utilizzo.
Ho testate anche il Sensor recalibration time (quei 20 secondi di buio dei sensori, durante il quale avviene la loro ricalibrazione) e non ho trovato nessuna anomalia rispetto al comportamento atteso.
Sono soddisfatto. Soddisfatto e pronto, a questo punto, per assolvere alla missione che mi è stata proposta dalla mia Fonte Anonima #2.
Con buone probabilità mi muoverò già questa sera, anche se non è ancora del tutto sicuro. Con la Kh’Arve Thi’En completamente occultata non dovrebbero esserci problemi di sorta ad addentrarmi in territori decisamente ostili. E fare, così, un reportage con i fiocchi.
Certo, sto ancora aumentando alcune skill che mi serviranno per manovrare adeguatamente altri sistemi che ho intenzione di montare a bordo ma, comunque, al momento, sono più che oltre la metà di questo mio percorso di preparazione.
Ho contatto la mia fonte, in queste ore, e mi ha confermato che, presto, ci muoveremo. Ovviamente non posso rivelare, qui, ancora nulla. Ma è qualcosa di grosso. Di decisamente grande. In primis per me, semplice esploratore cui è stata data questa grande opportunità.
Nelle prossime ore monitorerò ogni canale di comunicazione, in attesa di un segnale rivelatore della mia fonte. E, nel frattempo, continuerò ad aumentare le mie skill.
E poi, finalmente, ci sarà da divertirsi.